Road Trip tra le Birre Artigianali del Centro Italia: Itinerario Brassicolo Imperdibile

Un viaggio attraverso l’Italia centrale può trasformarsi in un percorso di scoperta non solo artistica e naturalistica, ma anche gastronomica – e in particolare birraria. Negli ultimi anni il birraturismo è diventato un fenomeno in crescita: appassionati di birra artigianale organizzano veri e propri road trip per visitare i birrifici, degustare le specialità direttamente alla fonte e immergersi nelle culture locali. Il Centro Italia, con le sue regioni ricche di tradizioni e prodotti tipici, offre tappe imperdibili per chi vuole assaporare il meglio della birra artigianale italiana viaggiando. In questo articolo seguiremo un itinerario ideale dal Lazio alla Toscana, passando per l’Umbria, le Marche e l’Abruzzo: un circuito ad anello che unisce le città d’arte, i borghi storici e – naturalmente – i microbirrifici più interessanti di ciascuna zona. (Non a caso la crescita è notevole: oggi in Italia si contano oltre 1000 birrifici artigianali, e una rivista di viaggi ha elencato i 20 birrifici artigianali da non perdere lungo la penisola.) Preparatevi a scoprire birre uniche, paesaggi mozzafiato e abbinamenti birra-cibo che rendono questo viaggio indimenticabile.

Lazio: birrifici artigianali tra Roma e Castelli

Il viaggio inizia dal Lazio, dove la scena della birra artigianale gravita attorno alla capitale. Roma vanta decine di locali specializzati e alcuni birrifici pluripremiati. Tra questi spicca il Birrificio Ritual Lab (Formello), eletto Birrificio dell’Anno 2020: la sua taproom appena fuori città offre IPA moderne e stout affinate in botte dal livello qualitativo eccelso. In città operano realtà innovative come Jungle Juice Brewing, con sede nel quartiere Pietralata, famosa per le sue birre luppolate esplosive servite nel proprio brewpub industriale, meta di giovani e appassionati. Non si può dimenticare inoltre l’unica abbazia trappista italiana, Tre Fontane, situata proprio a Roma: i monaci producono una Tripel aromatizzata all’eucalipto che è un pezzo di storia birraria laziale. Accanto alle birre, il Lazio offre abbinamenti gastronomici unici. Nel cuore di Roma è tornata in auge la pinsa, una focaccia antenata della pizza: gustarla con una saison locale esalta i sapori rustici. Fuori città, nei Castelli Romani, l’aria frizzante invita a provare le specialità tipiche con le birre artigianali locali. Ad Ariccia, patria della porchetta, si può accompagnare il succulento panino di maiale arrosto con una golden ale prodotta dal birrificio di zona – un matrimonio di sapori garantito. Dopo aver esplorato Roma e dintorni, il nostro road trip prosegue verso nord, entrando in Umbria.

Umbria: birre artigianali nel Cuore Verde d’Italia

Scendendo verso l’Umbria, il verde paesaggio appenninico introduce ad una regione piccola ma dal grande cuore brassicolo. L’Umbria negli ultimi anni ha guadagnato riconoscimenti importanti: è spesso ai vertici nei concorsi birrari nazionali, segno della qualità delle sue produzioni (basti dire che al recente Premio Birra dell’Anno ha piazzato ben 5 birrifici sul podio). Tappa obbligata è il Birrificio Birra Perugia: fondato originariamente nel 1875 e rinato come microbirrificio moderno, ha rilanciato la tradizione locale vincendo premi con la sua Golden Ale e la Chocolate Porter. La taproom a Perugia città è un luogo accogliente dove degustare birre eccellenti abbinandole a salumi e formaggi del territorio. Un altro nome da segnare è Birra dell’Eremo, situato nei pressi di Assisi: nonostante sia attivo solo da una decina d’anni, è già un punto di riferimento grazie a birre creative e curate (dalle IPA alle sour della linea “Bootleg”). La loro taproom con vista sul Subasio permette di assaggiare produzioni freschissime dopo aver visitato la Basilica di San Francesco. L’esperienza umbra unisce sempre birra e gastronomia: qui la birra artigianale accompagna egregiamente la ricchezza dei piatti di terra – pensiamo a un robusto barley wine locale servito accanto a strangozzi al tartufo, o a una Saison speziata da gustare con la porchetta di Costano. Nei borghi come Todi, Spoleto o Narni, alcuni pub offrono selezioni di birre regionali da abbinare ai prodotti tipici: è facile imbattersi in una Farmhouse Ale umbra servita insieme a pecorino e miele, creando un abbinamento sorprendentemente armonioso tra dolce, sapido e amaro. Terminata la sosta umbra, ci rimettiamo in marcia verso est, direzione Marche, con il gusto ancora vivo delle specialità centrali.

Marche: sapori locali e birra tra colline e mare

Le Marche sono una terra di mezzo tra Adriatico e Appennino, e anche nella birra offrono un mix di influenze. In questa regione la scena artigianale è cresciuta rapidamente: il birrificio MC-77 di Matelica, ad esempio, si è aggiudicato il titolo di Birrificio dell’Anno 2021 grazie alle sue IPA e sour innovative. Una visita alla loro taproom tra i monti Sibillini permette di conoscere i giovani birrai marchigiani e le loro creazioni come la Wave Runner IPA. Spostandosi verso la costa, Jesi è un altro hotspot birrario: qui troviamo il Birrificio dei Castelli, noto per le sue birre equilibrate e territoriali (provate la loro Amber Ale Jesis). Sempre a Jesi c’è il brewpub Jack Rabbit, dove poter passare una serata degustando birre artigianali locali direttamente dalle nove spine del pub, accompagnate da specialità marchigiane. Le Marche offrono esperienze gustative a 360 gradi: si può sorseggiare una saison agricola in un agriturismo sulle colline del Verdicchio, magari abbinandola ai famosi vincisgrassi (lasagne locali) per sgrassare il palato con eleganza. Lungo la riviera del Conero, una birra di frumento artigianale con note agrumate è il complemento ideale a un cartoccio di olive all’ascolana e cremini fritti gustati in riva al mare al tramonto. Questo connubio di sapori di terra e di mare, unito alla creatività dei mastri birrai marchigiani, rende ogni sosta in questa regione un piacere memorabile. Dalle Marche ci dirigiamo ad ovest, attraversando l’Appennino tosco-emiliano per entrare in Toscana, ultima tappa del nostro road trip.

Toscana: dal Chianti alle craft brewery cittadine

In Toscana, terra di vini per antonomasia, la birra artigianale ha trovato il proprio spazio ritagliandosi un’identità legata al territorio. Nelle campagne del Chianti e della Val d’Orcia sorgono microbirrifici-agriturismi come il Birrificio L’Olmaia (nei pressi di Montepulciano), dove tra vigneti e oliveti nascono birre di carattere: famosa la loro La 5, una Blonde Ale rustica perfetta da bere all’aperto sotto i cipressi. Più a nord, sulla costa della Versilia, il Birrificio del Forte produce apprezzate birre in stile belga e inglese (provate la Cabrón Belgian Strong Ale o la Midnight Rye IPA) e accoglie i visitatori nel proprio taproom vicino al mare. Le città toscane hanno anch’esse abbracciato la birra artigianale: a Firenze e Pisa esistono brewpub come Mostodolce e La Staffetta che servono le loro birre a km 0 in un ambiente conviviale. Un tour birrario toscano non può prescindere dagli abbinamenti con la ricca cucina regionale: provate una birra alle castagne dell’Appennino (specialità autunnale locale) insieme a taglieri di pecorino toscano DOP e miele – l’affumicato e il dolce si bilanciano a meraviglia con la nota tostata della birra. Oppure accompagnate una robusta English Strong Ale locale a una bistecca alla fiorentina: l’intensità maltata regge la succulenza della carne meglio di molti vini. Con la Toscana si conclude il nostro itinerario nel gusto: cinque regioni esplorate, decine di birre assaggiate e infinite storie raccolte lungo la strada. Prima di rientrare al punto di partenza attraversando l’Appennino verso il Lazio, c’è ancora tempo per un’ultima deviazione a est, verso l’Abruzzo, per non perdere uno dei territori brassicoli emergenti del Centro Italia.

Abruzzo: luppoli d’alta quota ai piedi del Gran Sasso

L’ultima tappa ci porta in Abruzzo, regione spesso sottovalutata ma in forte crescita nel panorama della birra artigianale. Qui ai piedi del Gran Sasso e della Majella sono nati alcuni birrifici pionieristici: Opperbacco a Notaresco (Teramo) è tra i più noti, autore di una gamma variopinta che spazia dalle sour alle IPA (celebre la sua TriplIPA). L’atmosfera rurale del loro spaccio in campagna, con vista sui monti, rende la degustazione un’esperienza autentica. Un altro nome storico è Birrificio Almond ’22 (Pescara), attivo dai primi anni 2000 e tra i precursori italiani del movimento craft: la loro Farrotta (ale prodotta con farro) e la Shakespeare (stout) sono diventate classici apprezzati. Negli ultimi anni sono sbocciate inoltre piccole realtà in zone montane e all’interno dei parchi nazionali: ad esempio il birrificio Maiella produce birre ispirate alle erbe e ai fiori del proprio territorio, come una Golden Ale al ginepro selvatico. In Abruzzo l’incontro tra birra e tradizione locale si manifesta in modi gustosi: immaginate di godervi un tramonto sul Gran Sasso sorseggiando una pils artigianale ben fresca mentre assaporate degli arrosticini appena grigliati – gli spiedini di pecora tipici – un abbinamento semplice e perfetto, dove le note affumicate della carne si sposano con la pulizia dissetante della lager. Oppure provate una strong ale abruzzese alle castagne insieme a dolci locali di mandorle e miele, per un fine serata conviviale sotto le stelle dell’Appennino. Con l’Abruzzo si chiude il nostro road trip: in poche centinaia di chilometri abbiamo attraversato cinque regioni e scoperto un mosaico di birre artigianali differenti, ognuna espressione del proprio territorio. L’Italia centrale, con la sua varietà di paesaggi e culture, si conferma una destinazione d’elezione per il viaggiatore amante della buona birra – un viaggio dove ogni sosta regala un brindisi diverso ma ugualmente memorabile.

Tl;dr

Road trip brassicolo nel Centro Italia: Lazio (Ritual Lab, Jungle Juice, Tre Fontane), Umbria (Birra Perugia, Birra dell’Eremo), Marche (MC-77, Birrificio dei Castelli), Toscana (L’Olmaia, Birrificio del Forte), Abruzzo (Opperbacco, Almond ’22). Birre uniche, paesaggi mozzafiato e abbinamenti cibo-birra indimenticabili in un circuito ad anello.


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5 commenti

  1. Articolo fantastico! Ho seguito l’itinerario lo scorso weekend partendo da Roma e la taproom di Ritual Lab è spettacolare. Consiglio a tutti gli appassionati.

    • @Marco R. Anche io sono stata da Ritual Lab! La loro stout in botte è da premio. L’articolo è super dettagliato, grazie per i consigli sugli abbinamenti con la porchetta ad Ariccia.

  2. BeerLover_Paolo

    Bell’articolo, ma mi chiedo: ci sono birrifici in Abruzzo che producono birre senza glutine? Ho un amico celiaco e vorrei includerlo nel prossimo viaggio.

  3. Ho adorato la parte sulle Marche, MC-77 è il mio birrificio preferito. L’abbinamento con le olive all’ascolana è geniale! Per chi cerca info su birre sour, consiglio questa guida.

  4. Itinerario completo e ben scritto. Ho visitato Birra dell’Eremo ad Assisi e la vista sul Subasio è impareggiabile. Un po’ perplessa sull’abbinamento barley wine e tartufo, lo proverò!

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