Se hai mai sentito parlare di publican riferito al gestore di un pub britannico, potresti chiederti da dove provenga questa parola e quale sia la sua storia. Nel linguaggio comune del Regno Unito il publican è l’oste, il proprietario o il manager di un pub. Il termine ha radici antiche: in latino publicanus indicava l’esattore delle tasse durante il periodo romano. La stessa parola passò poi nelle lingue romanze e in inglese medievale con il significato di “esattore”, come testimoniano le fonti etimologiche. In un dizionario moderno la definizione riporta due accezioni principali: un publican è un esattore di tributi in epoca romana oppure, nel senso britannico, è il gestore di un pub. Questa doppia valenza rende la parola affascinante perché riflette l’evoluzione di un termine attraverso i secoli.
L’uso attuale come sinonimo di oste si diffonde a partire dal XVIII secolo, quando i pub, abbreviativo di “public house”, diventano punti di ritrovo centrali nelle comunità inglesi. Il suffisso “-an” viene aggiunto alla parola “pub” per indicare l’appartenenza o la professione, creando così “publican”. Oggi il publican è il volto del locale, colui che cura la selezione delle birre, accoglie i clienti, gestisce le scorte e mantiene l’atmosfera conviviale. Questo articolo esplorerà il percorso storico del termine, il ruolo del publican nel passato e nel presente, e alcune curiosità legate a questa figura.
In questo post
- Etimologia di publican
- Publicani nell’antica Roma
- Nascita del publican britannico
- Il ruolo del publican oggi
- Formazione e competenze del publican
- Publican nella cultura pop
- Conclusioni sul termine publican
- tl;dr
Etimologia di publican
L’origine del termine publican risale al latino publicanus, che indicava i concessionari dei contratti pubblici in epoca romana. L’etimologo spiega che in latino publicanus deriva da publicum, cioè il “pubblico incasso” o il “tesoro dello Stato”. Nel Medioevo il termine passa al francese antico “publician” e poi all’inglese medio, mantenendo il significato di esattore delle tasse. È così che nelle fonti bibliche in lingua inglese si parla dei publicani come dei “tax collectors”. La prima attestazione in inglese risale al XIII secolo.
L’accezione moderna emerge nel XVIII secolo. Secondo l’etimologia riportata, la parola che oggi indica l’oste deriva dall’abbreviazione “pub” (public house) e dal suffisso “-an”, che serve a formare sostantivi che indicano appartenenza. Nel 1728 compare nelle fonti inglesi l’uso di publican come “gestore di un pub” e da allora si diffonde nell’uso comune. Questa evoluzione semantica è un esempio affascinante di come il linguaggio muti seguendo la cultura: una parola che indicava un ruolo fiscale dell’antica Roma si trasforma nel titolo dell’oste che serve birra ai clienti.
Publicani nell’antica Roma
Nel periodo romano i publicani erano imprenditori che stipulavano contratti con lo Stato per la riscossione delle tasse, la costruzione di opere pubbliche o la fornitura di servizi militari. Erano figure influenti nell’economia dell’Impero e spesso diventavano oggetto di critiche per il loro ruolo di esattori. Nei Vangeli, i publicani vengono menzionati come peccatori per la loro funzione di riscossori. La definizione moderna di publican come gestore di pub si discosta completamente da questa figura antica. Tuttavia il riferimento storico aggiunge un’aura di nobiltà a una professione che, seppur cambiata nel tempo, mantiene una certa centralità nella vita sociale.
Dal punto di vista linguistico, la presenza di due significati distinti nella stessa parola è un caso di polisemìa. Quando usiamo il termine publican in italiano, ci riferiamo quasi sempre al gestore di un pub, ma è interessante sapere che la radice storica affonda nell’antica Roma. Questo rende il mestiere dell’oste ancora più affascinante: da esattore di tributi a anfitrione di convivialità, la parola ha attraversato secoli di storia.
Nascita del publican britannico
L’uso di “publican” per indicare l’oste nasce in Gran Bretagna nel corso del XVIII secolo. Con l’aumento dei pub e delle osterie, la figura del gestore acquisisce un ruolo sociale rilevante: non solo serve bevande, ma gestisce la licenza alcolica, mantiene l’ordine e accoglie la comunità. Le pubblicazioni dell’epoca sottolineano che il publican è responsabile di garantire che il pub operi secondo le normative vigenti e che la birra servita sia di buona qualità. Nel Dizionario Merriam-Webster, la seconda accezione di publican è definita come “licensee of a public house”, confermando l’uso attuale.
Nel corso dell’800 e del 900, la professione si professionalizza: nascono associazioni di categoria, si definiscono linee guida per l’igiene e la conservazione della birra, e si diffondono manuali che spiegano al publican come gestire il locale. La rivoluzione industriale porta alla produzione di birra su larga scala, ma i pub mantengono una dimensione comunitaria. Il publican diventa figura di fiducia, spesso conosce i clienti per nome e svolge un ruolo di mediatore sociale. In alcuni casi è anche il proprietario dell’edificio, in altri lavora per grandi aziende birrarie che possiedono catene di pub.
Il ruolo del publican oggi
Nel XXI secolo la figura del publican si è evoluta ma conserva molte caratteristiche tradizionali. Nei brew pub, il publican non solo gestisce la sala, ma collabora con il mastro birraio per selezionare le birre, organizza eventi e cura l’immagine del locale. Deve conoscere gli stili birrari, le tecniche di spillatura e le norme di servizio. Oltre a servire la birra, spesso si occupa della selezione di cibi da abbinare, curando la carta dei vini e di eventuali cocktail. In un mondo in cui la birra artigianale è in continua espansione, il publican diventa anche un divulgatore: spiega le differenze tra una IPA, una stout o una grisette e consiglia i clienti nelle scelte.
Sul piano gestionale, il publican deve fare i conti con le normative su accise, orari di apertura, sicurezza alimentare e responsabilità sociale: servire alcol comporta l’obbligo di verificare l’età dei clienti e impedire il consumo eccessivo. Negli ultimi anni, inoltre, molti publican hanno abbracciato l’innovazione tecnologica, utilizzando sistemi di prenotazione online, social media e piattaforme di e-commerce per vendere le proprie birre. Per approfondire le sfide e le opportunità della professione in Italia, può essere utile leggere l’articolo su qual è la birra numero 1 al mondo, che analizza le tendenze di consumo e l’impatto della globalizzazione sulle scelte dei publican.
Formazione e competenze del publican
Diventare publican non significa solo sapere come spillare una birra. In molti Paesi esistono corsi e certificazioni che insegnano la gestione di un pub, la selezione delle birre, la manutenzione degli impianti e la normativa vigente. Alcuni corsi includono moduli sulla conoscenza dei principali stili birrari, sui principi di abbinamento cibo-birra e sulla comunicazione con i clienti. In Italia, ad esempio, esistono master dedicati alla gestione di locali e corsi per aspiranti publican. L’esperienza pratica è altrettanto importante: lavorare dietro al bancone, imparare a conoscere i gusti della clientela e affrontare le sfide quotidiane consente di sviluppare quelle competenze relazionali che fanno la differenza.
Oltre agli aspetti tecnici, un publican deve saper gestire l’inventario, controllare i costi e analizzare i margini di profitto. Deve anche essere consapevole delle norme di sicurezza e delle procedure per la pulizia degli impianti. Per chi desidera approfondire il tema della sanificazione, consigliamo la lettura della guida su come pulire lo spillatore di birra, che spiega passo per passo la manutenzione dell’impianto di spillatura.
Publican nella cultura pop
Il publican è entrato anche nella cultura popolare. Nei film ambientati nei pub inglesi, l’oste è spesso rappresentato come un personaggio burbero ma simpatico, che ascolta le storie dei clienti e fa da confidente. In letteratura, figure come il locandiere del “Birrificio di Boscodimaggio” di Tolkien o i proprietari delle taverne in romanzi fantasy rimandano alla figura del publican, seppur trasfigurata. Nella realtà, molti publican sono diventati famosi per la loro abilità nel selezionare birre rare o per aver trasformato pub anonimi in luoghi di culto per appassionati.
La cultura pop contemporanea li celebra anche attraverso i social media: alcuni gestori hanno profili seguitissimi dove raccontano le novità del locale, organizzano degustazioni virtuali e condividono consigli su birre e abbinamenti. Questa dimensione mediatica rende la figura del publican ancora più complessa, sospesa tra tradizione e innovazione. Se sei curioso di scoprire altre storie legate alla birra e ai suoi protagonisti, puoi consultare l’articolo su birre introvabili, dove si raccontano aneddoti su birre rare e locali unici.
Conclusioni sul termine publican
L’analisi del termine publican rivela un percorso linguistico e culturale affascinante. Nato nell’antica Roma per indicare un esattore delle tasse, il termine si trasforma nel XVIII secolo nel nome del gestore del pub. Oggi, nella lingua inglese, “publican” designa l’oste che gestisce un pub. Questo cambiamento semantico testimonia quanto la lingua viva si adatti alla realtà sociale: la public house diventa un luogo di incontro e chi la gestisce prende un nome antico ma rinnovato.
La figura del publican contemporaneo è centrale nella cultura della birra artigianale. Gestisce il locale, seleziona le birre, interagisce con i clienti e promuove eventi culturali. Il suo ruolo richiede competenze tecniche e relazionali, conoscenza dei prodotti e capacità di adattarsi alle evoluzioni del mercato. Conoscere l’origine del termine arricchisce la consapevolezza di chi frequenta i pub e rafforza il legame con una tradizione secolare. Per chi vuole intraprendere questa professione o semplicemente capire meglio cosa si cela dietro al bancone, vale la pena approfondire gli aspetti tecnici e storico-culturali legati alla figura del publican.
tl;dr
Il termine publican deriva dal latino publicanus (esattore di tasse) e oggi indica il gestore di un pub. La parola ha subito un’evoluzione semantica dal XVIII secolo, diventando sinonimo di oste nel Regno Unito. Il publican moderno combina competenze gestionali, conoscenza della birra e abilità relazionali.

Non sapevo che publican avesse origini latine! Articolo molto interessante dal punto di vista linguistico. Qualcuno conosce altri termini del mondo birrario con origini altrettanto antiche?
Da publican posso confermare che il ruolo è molto cambiato negli ultimi anni. Oggi devi essere un po’ birraio, un po’ manager, un po’ social media expert! Bell’articolo, condivido in toto.
Interessante la parte storica, ma secondo me l’articolo trascura le difficoltà pratiche del mestiere. Gestire un pub oggi significa affrontare burocrazia, concorrenza sleale e clienti sempre più esigenti.
Grazie per i riferimenti ai corsi di formazione! Sto valutando di aprire un pub e queste informazioni sono preziose. Qualcuno ha esperienza con i master in gestione di locali?