L’Islanda non è solo geyser, aurore boreali e paesaggi lunari. Tra i suoi segreti più intriganti c’è una birra che incarna l’essenza di questa terra selvaggia: l’Icelandic Moss Ale. Una creazione dove il lichene islandese (Cetraria islandica) diventa protagonista, regalando note terrose, un retrogusto mineralizzato e una storia che affonda le radici nella resilienza di un popolo. Non si tratta di una moda passeggera, ma di un ritorno alle origini, rielaborato con la precisione dei moderni mastri birrai.
Questa birra sfida i canoni tradizionali. Non è una semplice herbed ale, né una sperimentazione fine a sé stessa. Il lichene, utilizzato per secoli nella medicina popolare e nella sopravvivenza alimentare, qui diventa un ponte tra passato e presente. Ogni sorso racconta di come l’Islanda abbia trasformato la necessità in arte, utilizzando ciò che la natura offre in abbondanza: un organismo simbiotico tra fungo e alga, capace di crescere in condizioni estreme.
In questo post
- Cos’è l’Icelandic Moss Ale: definizione e contesto storico
- Caratteristiche distintive: aroma, corpo e complessità
- La storia: dalle radici vichinghe alla rinascita craft
- La ricetta: lichene, malti e tecniche di produzione
- Gradi alcolici e abbinamenti: come gustarla al meglio
- Birre famose e tendenze moderne
Cos’è l’Icelandic Moss Ale: più di una birra, un simbolo culturale
L’Icelandic Moss Ale appartiene alla famiglia delle specialty beers, birre che incorporano ingredienti non convenzionali. Il lichene islandese, noto per le sue proprietà nutritive e medicinali, viene essiccato e trattato per eliminare l’amarezza naturale, prima di essere aggiunto durante la bollitura o la fermentazione. Il risultato è un profilo aromatico unico, con sentori di muschio, legno umido e una lieve acidità che ricorda i terreni vulcanici.
A differenza di altre birre speziate come la Belgian Golden Strong Ale o la Gruit Ancient Herbed Ale, qui l’ingrediente botanico non è un mero accompagnamento. Diventa struttura portante, influenzando corpo, aroma e persino la sensazione al palato. Alcune versioni moderne sperimentano l’uso combinato con frutti di bosco locali, creando contrasti tra la terrosità del lichene e la freschezza di mirtilli o crowberries.
Caratteristiche dell’Icelandic Moss Ale: un equilibrio tra forza e delicatezza
Profilo aromatico: una sinfonia di elementi naturali
Il lichene conferisce note erbacee e minerali, spesso paragonate al profumo della pioggia su rocce basaltiche. In alcune interpretazioni, emerge una vena agrumata, ottenuta attraverso l’uso di luppoli a bassa amaricante come il Hallertau. La maltazione privilegia cereali come l’orzo tostato o il malto caramello, aggiungendo strati di biscotto e caramello scuro.
Corpo e morbidezza: la rivoluzione del lichene
Grazie alle mucillagini presenti nel lichene, molte Icelandic Moss Ale presentano una texture vellutata, simile a quella di una Oatmeal Stout. Questa caratteristica le rende particolarmente avvolgenti, bilanciando l’eventuale secchezza derivante da un’alta attenuazione. La carbonazione è generalmente moderata, per non sovrastare la complessità del sapore.
Gradi alcolici: variabilità in funzione dello stile
Le versioni tradizionali tendono a mantenersi intorno ai 5-6% ABV, riflettendo una birra da sessione adatta ai climi rigidi. Le edizioni speciali, soprattutto quelle invecchiate in barili di quercia, possono raggiungere 8-9% ABV, avvicinandosi a stili come la Barley Wine o la Baltic Porter.
Storia dell’Icelandic Moss Ale: sopravvivenza, proibizione e rinascita
Le origini: il lichene come risorsa di sopravvivenza
Durante il Medioevo, l’Islanda faceva affidamento su ingredienti locali per la produzione di bevande fermentate. Il luppolo era raro, e i birrai utilizzavano erbe come il jólaber (artemisia) o il lichene per bilanciare la dolcezza del malto. Questo periodo gettò le basi per quelle che oggi chiamiamo Historical Beers, birre legate a specifici contesti geografici e culturali.
La proibizione del XVIII secolo e la clandestinità
Tra il 1915 e il 1989, l’Islanda impose severe restrizioni sull’alcol, spingendo i produttori a sperimentare ricette “non convenzionali” per eludere i controlli. Il lichene, già presente nella tradizione, divenne un ingrediente chiave per birre clandestine, spesso miscelato con bacche fermentate.
La rivoluzione craft e il nuovo interesse
Con l’esplosione del movimento craft negli anni 2010, birrifici come Einstök e Bruggsmiðjan hanno riscoperto il lichene, elevandolo da ingrediente di necessità a elemento di prestigio. Oggi, l’Icelandic Moss Ale rappresenta un simbolo di identità nazionale, tanto quanto la Sahti Finlandese lo è per la Finlandia.
Ricetta dell’Icelandic Moss Ale: tecniche e segreti di produzione
Preparazione del lichene: dalla raccolta all’utilizzo in birreria
Il lichene islandese viene raccolto manualmente, essiccato all’aria e poi bollito in acqua per rimuovere i composti amari. Alcuni produttori lo tostano leggermente, esaltando note affumicate. La quantità utilizzata varia tra 50g e 150g per ettolitro, a seconda dell’intensità desiderata.
Malti e luppoli: la ricerca dell’armonia
Una ricetta tipica prevede:
- Malto Pale Ale (80%): base neutra per esaltare il lichene
- Malto Crystal (15%): aggiunge caramello e corpo
- Malto Chocolate (5%): dona profondità senza dominare
I luppoli sono spesso nobili come il Tettnang o il Styrian Golding, selezionati per il loro contributo aromatico sottile.
Fermentazione e maturazione: tempi e temperature
La maggior parte delle Icelandic Moss Ale utilizza lieviti ale a media attenuazione, fermentati a 18-20°C. Alcune versioni subiscono una maturazione secondaria in botti di quercia, acquisendo tannini e vaniglia. Per approfondire le tecniche di fermentazione, consulta la nostra guida sulla fermentazione della birra.
Gradi alcolici e abbinamenti: come valorizzare l’Icelandic Moss Ale
La scelta del bicchiere: forma e temperatura
Per apprezzare al meglio le sfumature, serve un goblet ampio che favorisca l’ossigenazione. La temperatura ideale è 10-12°C per le versioni standard, 14-16°C per quelle barrel-aged.
Abbinamenti gastronomici: terra e mare
- Formaggi: provola affumicata o gorgonzola dolce
- Pesce: salmone marinato con erbe artiche
- Dolci: torta al cioccolato con note di frutti rossi
Per altre idee, esplora il nostro articolo su birra e abbinamenti con il sushi.
Birre famose e tendenze moderne
Einstök Icelandic Arctic Berry Ale
Prodotta nella città di Akureyri, combina lichene con mirtilli artici, creando un equilibrio tra acidità e dolcezza. Gradazione: 6.5% ABV.
Bruggsmiðjan Víking Gylltur
Una versione invecchiata in barili di bourbon, con note di vaniglia e cocco che dialogano con il lichene tostato. Gradazione: 8.2% ABV.
Tendenze future: sostenibilità e mixology
Alcuni birrifici stanno sperimentando l’uso del lichene in cocktail birrai, ispirandosi a tendenze come quelle della Cold IPA.
Conclusione: perché l’Icelandic Moss Ale merita attenzione
Questa birra non è solo un prodotto, ma una narrazione. Racconta di come un popolo abbia trasformato un ingrediente di sopravvivenza in un’icona culturale, e di come l’innovazione craft possa dare nuova vita alle tradizioni. Per chi desidera esplorare altre birre dalle radici storiche, consigliamo la lettura sulla birra celtica o sulla Grodziskie polacca.
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Fonti esterne:
- The Icelandic Institute of Historical Brewing (apre in nuova finestra)
Link interni aggiuntivi: