La India Pale Ale, comunemente chiamata IPA, è oggi uno stile di birra amatissimo, ma la sua origine affonda nelle vicende storiche della birra britannica del XVIII/XIX secolo. In molti si domandano chi abbia “inventato” l’IPA, immaginando magari un birraio geniale che un giorno creò questa ricetta rivoluzionaria. La realtà è affascinante e un po’ diversa: più che un singolo inventore, l’IPA nacque dall’evoluzione di pratiche birrarie inglesi adattate a circostanze particolari. Dietro la nascita dell’IPA ci sono commerci coloniali, esigenze di conservazione e sperimentazioni di diversi birrai. In questo articolo ripercorriamo la storia della IPA per scoprire come e da chi fu originata questa birra leggendaria, sfatando alcuni miti lungo il percorso.
L’idea di un solo “inventore” dell’IPA è in parte un mito romantico. In realtà, lo stile si sviluppò gradualmente quando i birrai britannici iniziarono a produrre Pale Ale pensate per i lunghi viaggi verso l’India coloniale. Non c’è un brevetto né un momento esatto di creazione, ma esistono personaggi chiave e momenti storici cruciali nella storia dell’IPA. Dalla figura di George Hodgson, spesso citato come pioniere, all’evoluzione del nome “India Pale Ale”, fino alla riscoperta moderna di questo stile nella scena craft, vedremo chi ha contribuito a dare all’IPA la forma che conosciamo oggi.
In questo post
- Le origini storiche dell’IPA
- La Bow Brewery e Hodgson
- L’origine del nome “India Pale Ale”
- Miti da sfatare sull’invenzione
- L’eredità dell’IPA
Le origini storiche dell’IPA
Per capire chi ha inventato l’IPA, occorre partire dal contesto storico: l’Inghilterra di fine Settecento e inizio Ottocento. In quel periodo la birra Pale Ale era già diffusa, ma le versioni destinate all’export verso le colonie richiedevano attenzioni particolari. I lunghi viaggi in nave fino all’India (all’epoca sotto il controllo della Compagnia Britannica delle Indie Orientali) mettevano a dura prova la qualità della birra, che rischiava di rovinarsi durante i mesi di navigazione. I birrai inglesi scoprirono che caricando le botti con birre più alcoliche e fortemente luppolate, queste resistevano meglio al viaggio. Il luppolo, infatti, ha proprietà antibatteriche e conservanti: un alto contenuto di luppoli fungeva da preservante naturale, impedendo che la birra andasse a male durante la traversata oceanica. Così, prima ancora che il termine “IPA” fosse coniato, stavano già producendo Pale Ale “per l’India”, più robuste e amare del normale.
Non esiste un singolo giorno in cui è nata l’IPA, ma gli storici situano le sue origini tra la fine del XVIII secolo e i primi decenni del XIX. Già negli anni 1780-90 alcune birrerie londinesi producevano Pale Ale appositamente concepite per l’export coloniale. All’epoca era comune riferirsi a queste birre come “birra per l’India” o “Export Ale”. Fu però a partire circa dal 1820 che questo stile iniziò a definire i suoi tratti caratteristici e a guadagnare fama. L’area di Burton-on-Trent, con la sua acqua ricca di solfati ideale per produrre birre luppolate (processo di burtonizzazione), divenne un centro di produzione di queste Pale Ale per l’India. In sintesi, l’IPA non ha un singolo “inventore” isolato, ma è il frutto delle esigenze commerciali dell’Impero britannico e dell’ingegno collettivo dei birrai inglesi che adattarono le loro ricette alle necessità di conservazione.
La Bow Brewery e Hodgson
Se però vogliamo associare un nome alla nascita dell’IPA, uno dei candidati più spesso citati è George Hodgson della Bow Brewery di Londra. Hodgson era un birraio attivo a fine ‘700 la cui birreria si trovava in posizione vantaggiosa per i commerci con l’Oriente: vicina ai moli da cui salpavano le navi per l’India. Si ritiene che Hodgson fu tra i primi (se non il primissimo) a intuire le opportunità del mercato indiano e a fornire regolarmente le sue birre ai mercanti della Compagnia delle Indie. Egli produceva una Pale Ale chiara, ben attenuata e generosamente luppolata che sopportava bene il viaggio. Non a caso, all’inizio dell’Ottocento la Bow Brewery aveva praticamente il monopolio dell’export di birra verso l’India, grazie anche a condizioni di credito favorevoli che Hodgson offriva ai capitani delle navi.
È importante notare che Hodgson non “inventò” dal nulla una nuova birra, ma perfezionò uno stile esistente adattandolo all’export. La sua birra per l’India era probabilmente una versione più luppolata e forte delle sue normali Pale Ale. La fama di Hodgson fu tale che per anni “India Ale” e Bow Brewery divennero quasi sinonimi. Tuttavia, con il tempo altri birrifici – specialmente quelli di Burton-on-Trent come Bass e Allsopp – entrarono in gioco e cominciarono a produrre le loro India Pale Ale, approfittando anche di acque migliori e del declino dei rapporti commerciali di Hodgson. Entro la metà dell’800, le IPA di Burton (ad esempio la celebre Bass Pale Ale) avevano superato quelle di Hodgson in popolarità. In ogni caso, George Hodgson rimane una figura chiave e spesso viene indicato nei racconti popolari come “l’inventore dell’IPA” per il ruolo pionieristico che ebbe nel diffondere questo nuovo tipo di birra.
L’origine del nome “India Pale Ale”
La denominazione India Pale Ale iniziò a essere usata comunemente intorno agli anni 1830. In precedenza, come accennato, si parlava di “birra per l’India” o semplicemente di Pale Ale. Una delle prime occorrenze documentate del termine India Pale Ale risale al 1835 su dei listini britannici. Il nome rifletteva esattamente la destinazione d’uso di quella birra: Pale Ale studiata per il mercato indiano. Da un punto di vista commerciale, questa etichetta aiutava a distinguere quelle birre dalle Pale Ale normali vendute in patria. Col tempo però il termine entrò nell’uso comune anche senza riferimento all’India: già verso fine Ottocento si poteva ordinare una “IPA” anche nei pub inglesi, intendendo quel particolare stile di Pale Ale fortemente luppolata.
Curiosamente, mentre l’IPA prosperava nelle colonie e a Londra, divenne meno di moda in patria verso la fine del XIX secolo. Il nome “IPA” perse un po’ di importanza e lo stile subì un declino (sostituito in popolarità da birre più scure o dalle lager importate). Fu solo nel XX secolo inoltrato, con la rinascita delle birre artigianali, che l’acronimo IPA tornò prepotentemente alla ribalta. Oggi qualunque appassionato sa che cosa significhi IPA, ma pochi conoscono l’origine storica del nome. Sapere che richiama le rotte per l’India e gli albori dell’epoca coloniale aggiunge un fascino particolare a ogni sorso di questa birra.
Miti da sfatare sull’invenzione
La storia dell’IPA è spesso avvolta in aneddoti e semplificazioni, alcuni dei quali sono in parte leggendari. Un mito diffuso è ad esempio che l’IPA sia stata creata appositamente per “dissetare le truppe coloniali in India”. In realtà, le IPA venivano bevute soprattutto dai coloni britannici civili e dalle élite mercantili; i soldati di stanza in India avevano accesso limitato a birre così raffinate e spesso dovevano accontentarsi di prodotti locali o di birre porter spedite in botti. Un altro malinteso è che le IPA fossero molto più alcoliche delle altre birre dell’epoca: in verità le gradazioni erano simili (intorno al 6% ABV), sebbene fossero più attenuate (cioè con meno zuccheri residui) per risultare secche e più stabili durante il viaggio.
Un ulteriore mito riguarda proprio George Hodgson: per molto tempo si è accreditato a lui lo “invenzione” dell’IPA, ma come abbiamo visto fu più un precursore fortunato che un creatore isolato. Spesso i racconti popolari ignorano il ruolo di altri birrai come quelli di Burton-on-Trent che furono determinanti nel definire lo stile. In sintesi, l’IPA non fu inventata in un singolo momento di eureka, but emerse dall’evoluzione graduale di un tipo di birra. Ciò non toglie che le storie attorno alle origini dell’IPA – dal viaggio nelle stive delle navi alla figura intraprendente di Hodgson – aggiungono un’aura di leggenda a questa birra. L’importante è distinguere la realtà (documentata dagli storici della birra) dal folklore che si è creato successivamente attorno allo stile.
L’eredità dell’IPA
Sebbene nel ‘900 l’IPA tradizionale inglese sia quasi scomparsa, la sua eredità è rimasta in attesa di essere riscoperta. Negli anni ‘70 del Novecento, birrai artigianali americani riesumarono il termine e lo stile IPA, dandogli nuova vita con l’uso di luppoli americani aromatici. È paradossale pensare che uno stile nato per le colonie britanniche sia stato rilanciato negli Stati Uniti e poi reimportato in Europa come simbolo della craft beer revolution. Oggi esistono innumerevoli varianti: American IPA, English IPA, Double IPA, Black IPA, New England IPA, ognuna con la sua peculiarità, ma tutte discendenti di quell’idea originaria: una Pale Ale ben luppolata e robusta.
Possiamo dunque dire che l’IPA non ha un unico inventore, ma molti “padri”: i birrai londinesi e di Burton che la produssero, i mercanti e funzionari che la richiesero per il clima caldo dell’India, e poi i birrai moderni che l’hanno reinventata. Ogni pinta di IPA che beviamo oggi racchiude un pezzo di questa storia. Sapere chi ha inventato la birra in senso generale (un processo millenario iniziato in Mesopotamia) è molto diverso dal chiedersi chi ha inventato lo stile IPA: nel secondo caso, la risposta è un intreccio di vicende storiche e culturali piuttosto che un singolo nome. Ed è proprio questo intreccio a rendere l’IPA uno stile così affascinante: ogni sorso è un brindisi ai viaggi oceanici, all’ingegno dei mastri birrai inglesi e alla continua evoluzione dell’arte brassicola.
Domande frequenti
Quando è nata la birra IPA?
La nascita della IPA viene fatta risalire agli ultimi decenni del Settecento e ai primi dell’Ottocento. Fu in quel periodo che i birrai inglesi iniziarono a produrre Pale Ale destinate all’esportazione verso l’India, più alcoliche e luppolate per resistere ai lunghi viaggi. Entro il 1820 circa, diversi birrifici (come la Bow Brewery di George Hodgson) erano già noti per le loro “birre per l’India”. Il termine “India Pale Ale” entrò in uso negli anni 1830 per indicare questo stile ormai affermato.
Perché si chiama India Pale Ale?
Il nome evidenzia la destinazione originaria di questa birra. “India” indica che era prodotta per il mercato indiano, durante il periodo coloniale britannico; “Pale Ale” descrive lo stile di base, ovvero una ale chiara a base di malto pallido. In sostanza, India Pale Ale significa Pale Ale per l’India. Questo nome iniziò a comparire sulle etichette e nei listini birrari a partire dagli anni 1830, per distinguere queste birre speciali dalle normali Pale Ale consumate in patria.
George Hodgson è l’inventore dell’IPA?
George Hodgson è spesso citato come figura chiave nelle origini dell’IPA, ma definirlo l’unico inventore è un’esagerazione storica. Hodgson, con la sua Bow Brewery, fu certamente tra i primi e più abili produttori di Pale Ale destinate all’India alla fine del ‘700 e inizi ‘800, tanto da ottenere un vantaggio commerciale notevole. Tuttavia, altri birrai contribuirono in parallelo allo sviluppo dello stile. Possiamo dire che Hodgson fu un pioniere dell’IPA, ma lo stile è il risultato di uno sforzo collettivo e di circostanze storiche favorevoli, più che di un’invenzione individuale.
Fascinating read! I had no idea about the colonial trade roots of IPA. The part about George Hodgson was particularly interesting.
Great article! I love how it debunks the myths around IPA’s origins. Makes me appreciate my pint even more!