Birra per brindare durante le festività natalizie

Il brindisi è uno dei momenti più attesi delle feste: solleva i calici, celebra l’anno trascorso e accoglie il nuovo con speranza. Tradizionalmente associato allo spumante o allo champagne, il brindisi di Natale e Capodanno può diventare un’occasione per scoprire birre artigianali d’eccezione. Le birre spumantizzate, note anche come bière brut o birra metodo classico, uniscono la tradizione birraia all’eleganza delle bollicine, offrendo un’alternativa raffinata alle bollicine di uva. Secondo Fatti una Birra, questo stile nasce in Belgio e Francia, dove i birrai hanno sperimentato fermentazioni ispirate allo champagne[39]. I processi di remuage e dégorgement conferiscono alla birra una effervescenza fine e persistente[40].

In questo articolo analizzeremo le caratteristiche delle birre spumantizzate, presenteremo alcuni esempi italiani e internazionali, esploreremo altre birre adatte al brindisi e offriremo consigli su come servirle e abbinarle a stuzzichini festivi. Sarà un viaggio che combina innovazione e tradizione, capace di convincere anche gli ospiti più legati alle bollicine classiche.

In questo post

Che cosa sono le birre spumantizzate

Le birre spumantizzate rappresentano un incontro tra la tradizione della birra e quella dello spumante. Nascono dalla volontà di creare una bevanda che abbia l’aroma complesso della birra e la fine effervescenza dello champagne. La produzione inizia come per una normale birra ad alta fermentazione, con selezione di malti, luppoli e lieviti. La magia avviene nella seconda fermentazione: la birra viene imbottigliata con l’aggiunta di zuccheri e lieviti selezionati, quindi riposa per mesi in posizione inclinata (remuage) affinché i sedimenti si concentrino nel collo della bottiglia[41]. Poi si procede al dégorgement, cioè l’espulsione dei sedimenti, e la bottiglia viene sigillata con tappo e gabbietta come uno champagne[40].

Il risultato è una birra secca e frizzante, spesso con gradazione tra 7 e 12 %, che presenta note di frutta, fiori e miele. Questo stile non è codificato da linee guida ufficiali, ma i birrai lo riconoscono come categoria a sé. Il fascino delle birre spumantizzate risiede nell’equilibrio fra la complessità della birra e la leggerezza della bollicina, ideale per brindare.

Esempi di bière brut dal Belgio e dalla Francia

I pionieri delle birre spumantizzate sono i birrifici belgi e francesi. Secondo Fatti una Birra, classici esempi sono Malheur Bière Brut e Deus Brut des Flandres[34]. Entrambe utilizzano malto di alta qualità e vengono rifermentate in bottiglia seguendo il metodo champenoise. La Malheur Bière Brut, prodotta dalla Brouwerij De Landtsheer, offre aromi di mela, pera e note speziate. La Deus Brut des Flandres, della Brouwerij Bosteels, unisce profumi di lievito belga a note fruttate e di pane, con un finale secco e rinfrescante.

In Francia, la Brasserie Saint Germain produce la Page 24 Bière Brut, caratterizzata da profumi di agrumi e frutti bianchi. Anche piccoli produttori artigianali sperimentano con il metodo classico, spesso affinando la birra sui lieviti per almeno nove mesi. Queste birre sono generalmente vendute in bottiglie da 75 cl, come gli spumanti tradizionali.

Altri esempi europei

  • Bière de Champagne – 3 Monts: una bière brut francese con note floreali e di cereale.
  • Prestige de Nuits della Brasserie de Nuit: arricchita da una lunga maturazione sui lieviti.
  • Bush de Noël Premium: una variante natalizia belga prodotta con metodo classico.

Birre spumantizzate italiane

Anche in Italia alcuni birrifici hanno adottato il metodo classico per creare birre da brindisi. Fatti una Birra cita diversi esempi:

  • Inclusio Ultima (Birrificio Italiano): Lager forte e chiara, arricchita con luppoli aggiunti durante la rifermentazione che regalano aromi freschi e intensi[42]. È ideale per accompagnare piatti di mare o formaggi freschi.
  • Padosè (Birrificio Italiano): birra ad alta fermentazione che segue il metodo classico degli spumanti; l’aggiunta di ribes nero conferisce una personalità fruttata[43], perfetta come aperitivo.
  • Volée (Birrificio Italiano): ogni anno varia ingredienti e profilo aromatico, celebrando la creatività birraia[44].
  • Metodo Classico Baladin: il birrificio piemontese Baladin produce diverse versioni. La versione base presenta sentori legnosi, resinosi e mielati con nota ossidativa elegante[45]. La Cuvée 60 Mesi offre un bouquet caldo con sentori di cereale e anice, frutto di una lunga rifermentazione[46].

Queste birre dimostrano che anche l’Italia può proporre alternative artigianali ai classici spumanti per il brindisi. La ricerca sui processi di rifermentazione e sulla gestione dell’ossigeno, illustrata nell’articolo sulla micro‑ossigenazione, ha permesso ai birrai di elevare la qualità di queste produzioni.

Altre birre per il brindisi: Christmas Ale e Barley Wine

Le birre spumantizzate non sono l’unica opzione per il brindisi. Molti appassionati preferiscono servire Christmas Ale o Barley Wine, birre corpose e ricche di aromi. Le Christmas Ale belga e britanniche, con note di spezie, frutta secca e miele, ricordano i dolci natalizi. Il loro corpo pieno e la gradazione alta (8-12 %) le rendono idonee a sostituire lo spumante nei brindisi informali[24]. Le Barley Wine, birre con gradazione che può raggiungere 12-15 %, offrono profumi di caramello, datteri e uva passa; sono perfette da degustare lentamente dopo il brindisi, magari accompagnando il panettone.

Una menzione va anche alle birre Imperial Stout e Quadrupel, ideali per chi cerca una bevanda intensa e avvolgente. Servite in calici a tulipano, aggiungono eleganza al momento del brindisi.

Chi desidera esplorare combinazioni insolite può consultare la guida agli ingredienti aromatici per scoprire birre con cacao, caffè e spezie che offrono profili aromatici perfetti per dessert e brindisi.

Consigli di servizio e abbinamenti per il brindisi

Servire correttamente una birra destinata al brindisi richiede attenzione:

  1. Temperatura: le birre spumantizzate devono essere servite fredde, intorno a 6-8 °C, per esaltare la finezza della bollicina. Le Christmas Ale e le Barley Wine si apprezzano a 10-12 °C.
  2. Bicchiere: utilizzare flûte o calici a tulipano. Le flute accentuano la verticalità delle bollicine, mentre i calici permettono di percepire meglio gli aromi complessi.
  3. Apertura: stappare la bottiglia delicatamente, evitando di agitare la birra. Un’apertura lenta preserva l’effervescenza.
  4. Abbinamenti: per accompagnare il brindisi, servire finger food come salmone affumicato, ostriche, crostini con formaggi freschi o frutta secca. Le note fruttate e mielate delle bière brut esaltano la salinità del pesce e la dolcezza della frutta secca. Le Christmas Ale possono essere abbinate a cioccolatini speziati, panettone o biscotti allo zenzero.
  5. Quantità: considerata la gradazione elevata, è consigliabile servire le bière brut e le Barley Wine in piccole porzioni. Il brindisi deve rimanere un momento di condivisione consapevole, non di eccesso.

Conclusioni

Scegliere la birra per brindare durante le festività natalizie significa unire originalità e tradizione. Le birre spumantizzate, con la loro elegante effervescenza derivata dal metodo classico, rappresentano una valida alternativa allo spumante e regalano note aromatiche complesse. I pionieri belgi e francesi hanno tracciato la strada, e birrifici italiani come il Birrificio Italiano e Baladin hanno dimostrato che l’artigianalità locale può raggiungere livelli eccellenti[47].

Oltre alle bière brut, gli stili tradizionali come Christmas Ale e Barley Wine offrono opzioni ricche di storia e sapore per chi desidera un brindisi diverso, mentre Imperial Stout e Quadrupel sono perfette per momenti di degustazione più intimi. Servire le birre alla giusta temperatura, scegliere i bicchieri adatti e abbinarle a stuzzichini mirati consente di valorizzarne ogni sfumatura.

La birra artigianale per il brindisi di Natale e Capodanno non è solo una tendenza ma un modo per celebrare con consapevolezza, rendendo omaggio alla creatività dei birrai e alle tradizioni che abbiamo raccontato. Concludendo questa trilogia, possiamo affermare che la birra artigianale è una protagonista a tutti gli effetti del periodo natalizio: accompagna il menù, evoca tradizioni millenarie e arricchisce il brindisi finale.

tl;dr

Per un brindisi natalizio alternativo, prova le birre spumantizzate (bière brut) prodotte con metodo classico. In Italia sono disponibili Inclusio Ultima, Padosè e Volée del Birrificio Italiano, oltre alle Metodo Classico di Baladin. Servile a 6-8°C in flûte o calici, abbinate a finger food come salmone affumicato o formaggi freschi. Alternative valide sono Christmas Ale e Barley Wine per chi preferisce birre più strutturate.

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5 commenti

  1. Champagne_Lover

    Da amante dello champagne, devo ammettere che sono rimasto sorpreso dalla qualità delle birre spumantizzate italiane. La Padosè del Birrificio Italiano è veramente notevole! Qualcuno ha provato la versione con ribes nero?

    • @Champagne_Lover Sì, ho provato la Padosè con ribes nero ed è fantastica! Il frutto non è invasivo ma dona una nota acidula che bilancia perfettamente la dolcezza. Consiglio di servirla leggermente più fredda delle altre birre spumantizzate, circa 6°C.

  2. Bell’articolo! Io quest’anno voglio provare a fare una birra natalizia per il brindisi. Qualcuno ha esperienza con l’uso del miele nelle birre da brindisi? Ho letto la guida sull’uso del miele nella birra artigianale ma vorrei consigli pratici.

  3. Mi piace l’idea di usare birre artigianali per il brindisi, ma non sono convinto che i miei ospiti più tradizionalisti apprezzeranno. Qualcuno ha esperienze da condividere su come introdurre questa novità senza scandalizzare i parenti?

    • @Giovanni F. Ti capisco! Il mio consiglio è di non sostituire completamente lo spumante, ma di affiancare una birra spumantizzata come alternativa “curiosità”. Presentala come una specialità artigianale italiana e servi piccoli assaggi. Di solito la curiosità vince sulle resistenze!

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