Negli ultimi anni si registra una crescita significativa nella domanda di birre senza glutine. Secondo Beverfood, solo in Italia vi sono oltre 250 000 celiaci diagnosticati e mezzo milione di persone che riceveranno la diagnosi nei prossimi anni (beverfood.com). La celiachia non è una moda ma una patologia che costringe a evitare il glutine per tutta la vita. L’orzo, ingrediente base della birra, contiene questa proteina, rendendo la bevanda tradizionale inaccessibile per chi soffre di questa malattia. Per fortuna, l’innovazione dei microbirrifici italiani ha dato vita a una vasta gamma di birre artigianali gluten free che offrono aroma, complessità e varietà alla pari delle versioni classiche.
Nel 2024 RiminiWellness ha ospitato la celebrazione della undicesima edizione del World Gluten Free Beer Award, a cui hanno partecipato oltre 130 birre provenienti da birrifici nazionali e internazionali (pintamedicea.com). La dodicesima edizione si è svolta nel 2025, sempre a Rimini, confermando il ruolo di questo concorso come punto di riferimento per il settore (nonsolobirra.net). Questi premi testimoniano la vitalità di un segmento che spazia dalle lager alle IPA, dalle birre scure alle speziate.
In questa guida esploreremo tutto ciò che bisogna sapere sul mondo gluten free: come vengono prodotte le birre senza glutine, la differenza tra deglutinazione e utilizzo di cereali alternativi, l’elenco completo delle etichette italiane premiate e consigli di degustazione.
Mercato delle birre senza glutine in Italia
Il mercato delle birre gluten free non è più una nicchia. La diffusione della celiachia e l’attenzione crescente verso le intolleranze alimentari hanno stimolato l’offerta di prodotti specifici. Secondo Beverfood il settore della birra senza glutine presenta un tasso di crescita annuo stimato fra il 15 % e il 40 % (beverfood.com), rendendolo particolarmente appetibile per le aziende. I produttori industriali e artigianali si stanno dotando di uno o più prodotti certificati dal marchio Spiga Barrata, garanzia per i consumatori celiaci della sicurezza del prodotto.
L’interesse non è solo economico. Offrire birra senza glutine in bar, ristoranti e taproom è un gesto inclusivo che permette a tutti di condividere la stessa passione senza rinunce. Beverfood sottolinea che i locali aderenti al programma AFC (Alimentazione Fuori Casa senza glutine) registrano livelli di fidelizzazione altissimi, con percentuali che arrivano al 100 %. Inoltre, la stessa Associazione Italiana Celiachia consiglia un consumo moderato delle birre deglutinate, invitando a privilegiare le bevande ottenute da cereali naturalmente privi di glutine.
I numeri della celiachia e le opportunità per i birrifici
La celiachia è una malattia autoimmune che danneggia l’intestino tenue quando il paziente consuma alimenti contenenti glutine. In Italia i casi diagnosticati superano quota 250 000 e il trend è in crescita. Questa realtà costituisce, per i birrifici, un’opportunità da cogliere non soltanto per motivi economici, ma anche per contribuire a una maggiore inclusione gastronomica. Le birre senza glutine, infatti, permettono ai celiaci di riscoprire il piacere di una pinta in compagnia.
I birrifici artigianali italiani hanno risposto con creatività, sfruttando cereali alternativi (riso, mais, sorgo, miglio, grano saraceno) e tecniche avanzate di deglutinazione. Molte di queste realtà utilizzano le stesse competenze impiegate nella produzione di birre convenzionali, puntando su aromi distintivi, profili aromatici complessi e fermentazioni ben controllate. Grazie a concorsi come il WGFBA, il livello qualitativo medio è aumentato, portando numerosi premi a casa e rafforzando la reputazione del Made in Italy.
Come nasce una birra artigianale gluten free
Cereali naturalmente senza glutine
Una birra può essere definita senza glutine quando la presenza di questa proteina è inferiore a 20 mg per litro. Il metodo più semplice per ottenerla consiste nell’utilizzare cereali che naturalmente non contengono glutine. Beverfood elenca alcune delle materie prime più usate: riso, mais, sorgo, grano saraceno, quinoa e miglio. Questi ingredienti donano alla birra un gusto differente rispetto all’orzo: il riso produce un profilo più neutro e leggero, il grano saraceno conferisce un aroma tostato e leggermente nocciolato, mentre il sorgo regala note fruttate e un corpo sottile.
Nella fase di maltazione, questi cereali vengono germinati e tostati in modo analogo all’orzo, per poi essere macinati e immersi nell’acqua calda durante la fase di mash. Il risultato è un mosto dal quale si otterrà una birra dal corpo diverso e spesso meno schiumoso rispetto alle versioni d’orzo. Tuttavia, i birrai più esperti sono riusciti a replicare texture e aromi della birra tradizionale combinando diversi cereali e giocando sulla temperatura di mash, sul profilo dei luppoli e sul lievito.
Birra deglutinata
La seconda strada per produrre birra senza glutine è la deglutinazione, un processo che riduce drasticamente il glutine presente in birre a base d’orzo o frumento. Beverfood spiega che, tramite processi specifici validati e standardizzati, il glutine può essere scisso fino a scendere sotto la soglia dei 20 mg/l. Questo tipo di birra, definita anche “gluten removed”, mantiene gran parte del gusto della birra tradizionale, sebbene la AIC raccomandi comunque un consumo moderato perché residui di glutine possono rimanere.
Tra le tecniche più diffuse vi sono l’utilizzo di enzimi proteolitici in grado di tagliare le catene del glutine e la filtrazione avanzata mediante resine specifiche. Alcuni birrifici combinano entrambe le soluzioni per garantire un risultato sicuro. L’etichetta deve essere chiara: solo se il prodotto rispetta i limiti di legge può riportare la dicitura “birra senza glutine”.
Controlli e certificazioni
La produzione di birre senza glutine richiede controlli microbiologici e analitici costanti. L’uso di kit di verifica rapida, la taratura degli strumenti di laboratorio e l’applicazione di piani HACCP specifici garantiscono l’assenza di contaminazioni crociate.
Per approfondire questi aspetti tecnici puoi leggere il nostro articolo dedicato alle analisi microbiologiche nella birra artigianale, dove spieghiamo come gestire le contaminazioni e mantenere la qualità durante l’intero processo produttivo.
Elenco delle migliori birre gluten free premiate nel 2024
La classifica 2024 del World Gluten Free Beer Award include birre artigianali italiane suddivise in sette categorie, che differenziano per fermentazione (alta, bassa o mista), gradazione alcolica e presenza di luppolatura. In questa sezione riportiamo le prime tre posizione di ogni categoria, indicando il birrificio e lo stile.
| Categoria | Primo classificato | Secondo classificato | Terzo classificato |
|---|---|---|---|
| 1 – Bassa fermentazione e bassa gradazione | Bandidos – MisterB | Vivienne – Impavida | Mia – Edit Brewing |
| 2 – Alta fermentazione e bassa gradazione | Holi – LZO | Ko-meta – La Stecciaia | Onda – Barbaforte |
| 3 – Fermentazione mista e alta gradazione | Loose – Birrificio Anbra | 28 Blonde – Caulier | S-Brock – Balabiott |
| 4 – Fermentazione mista luppolata e bassa gradazione | Little Fifteen – Rurale | Perujah – Birra Perugia | New Green – Crak |
| 5 – Fermentazione mista luppolata e alta gradazione | Mr Magic – Evoqe | Bestia – MisterB | Paragliding – Barbaforte |
| 6 – Fermentazione mista, birre scure | 2Cilindri – Birrificio del Forte | Royce Porter – Magifra | Flebo – La Casa di Cura |
| 7 – Fermentazione mista, birre speziate e speciali | Birra alle Castagne – Birrificio Curtense | Bella Saison – MisterB | Freska Freska – Incanto |
Oltre a queste categorie, sono stati assegnati due premi speciali: Premio “Fratelli La Bufala” a Grommet di Antikorpo Brewing e Premio “RASTAL” a Loose del Birrificio Anbra. Questo risultato dimostra la versatilità dei birrifici italiani, capaci di primeggiare in stili diversi e di proporre birre speziate, scure, luppolate e leggere con la stessa cura.
Focus su alcune etichette premiate
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Bandidos – MisterB: una lager rinfrescante che utilizza una miscela di riso e mais per ottenere un corpo snello e una leggera dolcezza. Il luppolo è presente in modo equilibrato, offrendo un finale secco.
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Loose – Birrificio Anbra: questa birra ad alta gradazione (circa 7 %) combina malti senza glutine con una generosa luppolatura, creando un profilo aromatico complesso in cui emergono note tropicali e una delicata speziatura. Non a caso è stata premiata sia nella categoria 3 sia con il premio “RASTAL”.
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Little Fifteen – Rurale: West Coast IPA gluten free caratterizzata da luppoli americani che donano profumi di agrumi e frutta esotica. Il bilanciamento tra malto e amaro è eccellente, rendendo questa birra ideale per chi cerca un gusto deciso senza glutine.
Questi esempi sottolineano che le birre artigianali senza glutine non sono inferiori per qualità. Anzi, molti appassionati le scelgono anche in assenza di intolleranze per la curiosità di scoprire aromi inusuali.
Vincitori del WGFBA 2025: novità e curiosità
Nel 2025 il World Gluten Free Beer Award ha celebrato la sua dodicesima edizione. La cerimonia, tenutasi durante il RiminiWellness, ha visto la partecipazione di numerosi birrifici italiani e ha confermato l’importanza di questo concorso. Le birre sono state suddivise ancora una volta in sette categorie, premiando le migliori produzioni. Di seguito una sintesi dei principali vincitori:
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Categoria 1 (bassa fermentazione, <5,5 %): Stiglitz del Birrificio Legnone, Cuor di Pane di Otus e Square One di Edit Brewing. Cuor di Pane è una Helles deglutinata che mostra come le tecniche di rimozione del glutine possano preservare il carattere morbido e maltato tipico dello stile.
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Categoria 2 (alta fermentazione, <5,5 %): Apollo di Lucky Brews, HOLI di LZO, Onda di Barbaforte e Secret View di Rebel’s Brewery. Queste birre spaziano dalle saison alle blonde ale, dimostrando la varietà delle birre leggere senza glutine.
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Categoria 3 (alta/bassa fermentazione, ≥5,6 %): Loose di ANBRA, S-Brock di polymerization e Back to Bock di Antikorpo Brewing. La presenza di Loose in questa categoria conferma la continuità con il 2024.
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Categoria 4 (birre luppolate, <5,5 %): West Coast di Torre in Pietra, Jack IPA di Birrificio Legnone e Gavage di Boia Brewing. La West Coast si distingue per l’uso di luppoli americani su una base di cereali come riso e mais.
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Categoria 5 (birre luppolate, ≥5,6 %): Paragliding di Barbaforte, Pacific Cold IPA di IMPAVIDA, Sunny Side di Eastside Brewing e Ipaconda di Edit Brewing. Qui emergono le India Pale Ale senza glutine ad alta gradazione, alcune delle quali utilizzano la tecnica cold IPA per ridurre l’amaro.
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Categoria 6 (birre scure): Royce di Màgifra, Malupina di Incanto e 2 cilindri del Birrificio del Forte. Le birre scure senza glutine sfruttano malti tostati di sorgo o grano saraceno, offrendo note di caffè e cioccolato.
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Categoria 7 (birre speziate e speciali): Wahine di Antikorpo Brewing, 21 12 di Incanto e Nazionale di Baladin. Qui troviamo sperimentazioni con zenzero, scorze di agrumi, castagne e spezie. Nel 2025 il premio speciale “Birra in Tavola” per il miglior abbinamento con la pizza Margherita è andato a B.O.N.A. di Birrificio Foran, seguito da Back to Bock di Antikorpo Brewing, Ukre di Birrificio del Catria e Ruffiana di Birrificio Delle Cave.
La varietà dei premiati dimostra l’impegno e la creatività dei birrifici italiani. Secondo NonSoloBirra, il WGFBA 2025 ha evidenziato la vitalità e l’innovazione del comparto della birra senza glutine, mostrando che l’offerta comprende lager, IPA, birre scure e speziate. Il concorso è organizzato in collaborazione con Unionbirrai e contribuisce a promuovere la cultura della birra artigianale, sostenendo i piccoli produttori.
Per chi desidera approfondire come progettare una birra gluten free, consigliamo l’articolo Progettare una birra senza glutine davvero buona, che analizza gli aspetti tecnici della scelta dei cereali, degli enzimi e dei processi produttivi.
Degustare una birra senza glutine: consigli pratici
Temperature e bicchieri
La degustazione di una birra gluten free non differisce molto da quella di una birra tradizionale. Tuttavia, alcune accortezze possono migliorare l’esperienza. Le lager leggere vanno servite tra i 4 °C e i 6 °C, mentre le birre più strutturate come IPA e stout senza glutine rendono meglio a temperature tra gli 8 °C e i 12 °C. L’utilizzo del bicchiere appropriato, come una pinta inglese per le pale ale e un bicchiere tulipano per le birre belghe speziate, esalta gli aromi e permette di apprezzare la schiuma.
Un aspetto spesso sottovalutato è la conservazione. Molti supermercati non prestano sufficiente attenzione alla catena del freddo, con il rischio di accelerare l’invecchiamento della birra e alterarne gli aromi. Per approfondire l’argomento, consulta il nostro articolo shelf life della birra: differenza tra valore reale e teorico, che spiega come calcolare e preservare al meglio la vita di una birra.
Abbinamenti gastronomici
L’abbinamento con il cibo è essenziale per apprezzare appieno le birre senza glutine. Le lager leggere e le pilsner gluten free si sposano bene con piatti a base di pesce e antipasti delicati, mentre le IPA senza glutine accompagnano carni grigliate e piatti speziati. Le birre scure gluten free, come stout e porter, esaltano il sapore di dolci al cioccolato o dessert a base di castagne.
Per chi ama sperimentare abbinamenti originali, le birre speziate possono essere accostate a formaggi erborinati o a piatti della cucina asiatica. Allo stesso modo, le birre prodotte con castagne, come la Birra alle Castagne premiata nel 2024, sono perfette con salumi e formaggi stagionati.
Esperienza sensoriale e valutazione
Quando si degusta una birra senza glutine è importante esaminarne l’aspetto, l’aroma, il gusto e la sensazione in bocca. Molte birre gluten free hanno un corpo più leggero, ma alcune raggiungono una consistenza cremosa grazie a tecniche come l’aggiunta di avena o di fiocchi di quinoa. Il bouquet aromatico può variare da sentori erbacei e citrici a note di frutta tropicale, spezie e caffè.
Osserva la limpidezza: le birre prodotte con cereali alternativi possono risultare più torbide, ma ciò non è necessariamente un difetto. L’analisi gustativa deve considerare l’equilibrio tra dolcezza e amaro, l’intensità e la persistenza. Apprezza l’originalità e l’innovazione: una birra gluten free che ti sorprende con aromi e texture inediti è spesso frutto di un lavoro artigianale accurato.
Per migliorare la propria capacità di valutazione consigliamo la lettura del nostro approfondimento sulle birre al caffè, estrazione a freddo e infusione in whirlpool, che spiega come ingredienti complessi influenzano profumo e gusto.
Conclusioni
Le birre craft senza glutine rappresentano uno dei segmenti più dinamici del panorama birrario italiano. I dati sulla celiachia, l’aumento della domanda di prodotti gluten free e la creatività dei birrifici dimostrano che queste birre non sono più un prodotto di nicchia, ma un vero fenomeno culturale ed economico.
I concorsi come il World Gluten Free Beer Award mettono in luce la varietà e l’eccellenza delle etichette italiane. L’edizione 2024 ha premiato birre come Bandidos di MisterB e Little Fifteen di Rurale, mentre nel 2025 sono stati incoronati prodotti come Stiglitz, Cuor di Pane e West Coast. Questi risultati mostrano che le birre senza glutine possono competere a testa alta con le versioni tradizionali, offrendo aromi ricchi e profili stilistici vari.
Per gli appassionati che vogliono avvicinarsi a questo mondo, l’invito è di provare diverse etichette e stili. Deglutinate o prodotte con cereali alternativi, lager leggere o IPA corpose, birre scure o speziate: la scelta è ampia e in continua evoluzione.
Infine, ricordiamo che la qualità delle birre dipende dalla cura in produzione e dalla corretta conservazione. Se desideri approfondire aspetti tecnici come la gestione del trub e del whirlpool o la micro ossigenazione nella birra, visita i nostri articoli dedicati, come gestione del trub e whirlpool e micro‑ossigenazione nella birra.
Le birre craft senza glutine, dunque, non sono soltanto un’alternativa obbligata per i celiaci, ma un territorio di sperimentazione, creatività e gusto. E chissà che, provando una di queste etichette premiate, tu non scopra una nuova passione da condividere con chiunque ami la birra artigianale.
Per maggiori informazioni sulle raccomandazioni dietetiche e sulla celiachia, consulta il sito dell’Associazione Italiana Celiachia.
tl;dr
Le birre craft senza glutine in Italia sono in forte crescita grazie alla celiachia (oltre 250.000 casi) e all’innovazione dei microbirrifici con cereali alternativi o deglutinazione (<20 ppm glutine). Il World Gluten Free Beer Award premia eccellenze in 7 categorie: nel 2024 vincitori come Bandidos (MisterB) e Loose (Anbra); nel 2025 Stiglitz (Legnone) e Paragliding (Barbaforte). Degustale a 4-12°C con bicchieri adeguati, abbinale a pesce, carne o dolci; non sono "di serie B" ma competitive per aroma e varietà.

Articolo super completo! Finalmente una guida che spiega tutto senza giri di parole. Ho provato la Loose di Anbra e concordo, è fantastica anche per chi non ha problemi di glutine.
@Marco R. Assolutamente d’accordo! Io sono celiaca e queste birre mi hanno cambiato la vita sociale. Qualcuno sa dove trovare la Little Fifteen online?
Bella guida, ma sono un po’ perplesso sulle birre deglutinate. La AIC dice consumo moderato… meglio stare su cereali naturali? Comunque complimenti per l’elenco premi!
Grazie per i consigli di degustazione! Ho seguito i vostri abbinamenti con la Birra alle Castagne e formaggi… divino. Sito AIC utilissimo per approfondire.
Domanda: le birre con sorgo hanno davvero un corpo più sottile? Ne ho provata una e mi è sembrata watery. Consigli per una stout gluten free corposa?