L’Ordinary Bitter è uno stile di birra che incarna l’essenza della cultura pub britannica. Con il suo equilibrio tra malti tostati, luppoli terrosi e una bevibilità irresistibile, rappresenta un simbolo di semplicità raffinata. Ma cos’è esattamente questa birra? Perché ha conquistato un posto così speciale nel cuore degli appassionati? E quali sono le sue origini, spesso legate a storie di lavoratori e tradizioni sociali?
In questo articolo esploriamo ogni aspetto dell’Ordinary Bitter, dalle radici storiche alle tecniche di produzione, passando per le caratteristiche distintive che la rendono unica. Scopriremo anche come riconoscerne i gradi alcolici, quali sono le ricette tradizionali e quali birre famose hanno contribuito a diffonderne la popolarità.
In questo post
- Ordinary Bitter: cos’è e come nasce
- Caratteristiche dell’Ordinary Bitter: colori, aromi e gusto
- Storia e evoluzione di uno stile iconico
- Gradi alcolici: perché è una birra “da sessione”
- Ricetta tradizionale: ingredienti e processi
- Ordinary Bitter famose: esempi da conoscere
- Curiosità e abbinamenti gourmand
Ordinary Bitter: cos’è e come nasce
Quando si parla di Ordinary Bitter cos’è, la risposta va cercata nel contesto sociale dell’Inghilterra del XIX secolo. Questo stile nasce come evoluzione delle birre Porter e Mild Ale, bevute dai lavoratori durante le pause. A differenza delle birre più complesse, l’Ordinary Bitter si distingue per la sua immediatezza: un prodotto fresco, non pastorizzato, servito direttamente dalle botti dei pub.
Il termine “Bitter” compare per la prima volta negli anni ’40 dell’800, utilizzato per descrivere birre con un maggiore apporto di luppolo rispetto alle tradizionali Mild. La parola “Ordinary” non indica una qualità inferiore, ma specifica la gradazione più bassa rispetto alle varianti Best Bitter e Strong Bitter.
Curiosamente, molte delle tecniche utilizzate per produrla derivano dalla necessità di conservare la birra senza refrigerazione. Per approfondire le origini di altri stili britannici, leggi il nostro articolo sulla birra inglese.
Caratteristiche dell’Ordinary Bitter
Le caratteristiche dell’Ordinary Bitter la rendono riconoscibile al primo sorso. Il colore varia dall’ambrato al ramato intenso, con riflessi dorati che ricordano il rame lucidato. La schiuma è moderata, spesso effimera, ma sufficiente a trattenere gli aromi di pane tostato e caramello.
Al naso, spiccano note di malti Maris Otter, tipici delle birre britanniche, accompagnate da un lieve fruttato derivato dai lieviti a fermentazione alta. Il luppolo, solitamente East Kent Goldings o Fuggles, aggiunge sfumature erbacee e un tocco di spezie bianche.
In bocca, il corpo è leggero, con una carbonatazione moderata che esalta la bevibilità. Il finale secco e leggermente amaro invita a bere un altro sorso, caratteristica che la rende perfetta come birra da sessione. Per capire meglio come valutare una birra, consulta la nostra guida alla temperatura di servizio.
Un confronto con gli altri stili Bitter
Caratteristica | Ordinary Bitter | Best Bitter | Strong Bitter |
---|---|---|---|
Gradazione | 3.2%-3.8% | 3.8%-4.6% | 4.6%-5.5% |
Amaro (IBU) | 25-35 | 30-40 | 35-50 |
Corpo | Leggero | Medio | Pieno |
Storia e evoluzione di uno stile iconico
La storia dell’Ordinary Bitter si intreccia con quella della rivoluzione industriale. Con l’avvento delle ferrovie, i malti più chiari e consistenti diventano accessibili, permettendo ai birrai di Londra e Burton-upon-Trent di affinare le ricette. Le acque dure di Burton, ricche di solfati, esaltano il carattere del luppolo, creando un equilibrio unico.
Negli anni ’70, l’avvento delle lager commerciali minaccia la sopravvivenza di questo stile. Tuttavia, il movimento CAMRA (Campaign for Real Ale) lo riporta in auge, promuovendo birre non filtrate e non pastorizzate. Oggi, l’Ordinary Bitter è un pilastro dei pub tradizionali, simbolo di autenticità.
Per scoprire come altri stili hanno resistito alle mode, leggi la storia della birra Mild Ale.
Gradi alcolici: perché è una birra “da sessione”
Uno degli aspetti più distintivi dell’Ordinary Bitter è la sua bassa gradazione alcolica, generalmente compresa tra 3.2% e 3.8% ABV. Questa caratteristica la rende ideale per lunghi pomeriggi al pub, dove è possibile berne più pinte senza effetti eccessivi.
Il concetto di birra da sessione nasce proprio nel Regno Unito, dove i lavoratori bevevano durante le pause (“sessioni”) senza compromettere la produttività. Se sei curioso di esplorare altri stili leggeri, prova la Tropical Light Lager.
Ricetta tradizionale: ingredienti e processi
La ricetta dell’Ordinary Bitter è un esempio di semplicità magistrale. I malti base (soprattutto Pale Ale e una piccola percentuale di Crystal Malt) forniscono struttura e dolcezza. Il luppolo viene aggiunto principalmente in bollitura, con dosaggi contenuti per bilanciare il malto senza dominarlo.
La fermentazione avviene con lieviti ale britannici, che lavorano a temperature più basse (18°C-20°C) rispetto alle ale belghe, producendo esteri fruttati ma non invadenti. Per chi vuole cimentarsi in casa, consigliamo di partire con una ricetta base.
Ordinary Bitter famose: esempi da conoscere
Tra le Ordinary Bitter famose spiccano nomi come Timothy Taylor’s Boltmaker, vincitrice di numerosi premi, e Fuller’s Chiswick Bitter, con il suo carattere erbaceo. Anche la Adnams Southwold Bitter merita menzione per il suo finale pulito e rinfrescante.
Sebbene non tutte siano facilmente reperibili in Italia, è possibile trovarle in alcuni shop specializzati.
Curiosità e abbinamenti gourmand
L’Ordinary Bitter è perfetta con piatti sostanziosi ma non troppo elaborati. Shepherd’s Pie, fish and chips o formaggi stagionati come il Cheddar ne esaltano le note maltate. Una curiosità? In alcuni pub viene ancora servita attraverso il beer engine, una pompa manuale che crea una cremosità unica.
Per abbinamenti più audaci, scopri come esaltare la birra alla griglia.
Conclusione
L’Ordinary Bitter non è solo una birra: è un pezzo di storia, un rito sociale, un esempio di come la semplicità possa diventare arte. Che tu la preferisca in un pub affollato o in una serata tranquilla a casa, ogni sorso racconta una tradizione secolare.
Per approfondire altri stili birrari, esplora la nostra guida alla birra americana o scopri i segreti della fermentazione.
Fonti esterne: Per ulteriori dettagli tecnici, consulta il sito ufficiale della CAMRA.