Introduzione
La birra accompagna l’umanità da millenni e nel suo lungo percorso ha intrecciato storie straordinarie, alcune poco note o davvero curiose. In questo articolo faremo un tuffo nella storia della birra, non con una cronologia noiosa, ma attraverso aneddoti sorprendenti, eventi storici inaspettati, personaggi singolari e curiosità che in pochi conoscono. Struttureremo il racconto per epoche e temi, svelando ad esempio chi furono i primi birrai (spoiler: le donne!), come la birra salvò vite nel Medioevo, quali leggi bizzarre i governi hanno promulgato attorno alla bionda bevanda, e persino incidenti assurdi come un’inondazione di birra per le strade di una metropoli. Preparatevi a brindare con la storia: dall’antica Mesopotamia alle feste moderne, queste storie vi faranno guardare il vostro boccale con occhi nuovi.
Link interno: Se sei interessato anche alle attuali tendenze e storie di successo nel mondo birrario contemporaneo, ti consigliamo di leggere l’articolo Tendenze futuristiche nella birra artigianale. Per sapere invece quali paesi dominano oggi la scena del consumo di birra, consulta Paesi con il maggior consumo di birra. Adesso, senza indugi, immergiamoci nelle curiosità storiche!
Alle origini: l’alba “divina” della birra
Le radici della birra affondano nelle nebbie della preistoria. Si ritiene che la birrificazione sia nata quasi per caso, quando le prime popolazioni agricole scoprirono che i cereali bagnati e fermentati producevano una bevanda euforizzante. La Mesopotamia antica è la culla della birra documentata: in una poesia sumera di 3.900 anni fa dedicata a Ninkasi, dea protettrice della birra, troviamo la più antica ricetta di birra conosciuta Birre ispirate alla mitologia. Parliamo di oltre 40 secoli fa! In queste civiltà la birra era considerata un dono divino: i Sumeri veneravano appunto una dea della birra e gli egizi offrivano boccali di birra agli dèi.
Una curiosità incredibile: la birra è nata dove oggi non la si può bere. Gli archeologi hanno trovato tracce di produzione di birra risalenti a circa 7.000 anni fa nell’area dell’odierno Iran focus.it. In quell’epoca i popoli mesopotamici producevano una sorta di birra primordiale a base di orzo e pane fermentato chiamata sikaru. Oggi, ironia della sorte, proprio in Iran il consumo di alcol (birra inclusa) è vietato dalla legge islamica e punito severamente. Insomma, nel luogo dove la birra potrebbe essere nata, oggi è proibita: un bel paradosso storico evidenziato spesso come curiosità hopskin.it.
Altra chicca: la prima “pubblicità” della birra risale addirittura al 4000 a.C.! Su alcune tavolette ritrovate a Ebla, nell’attuale Siria, compare un’iscrizione relativa a una birra locale, considerata da molti studiosi una forma di messaggio pubblicitario ante litteram focus.it. Possiamo immaginare che già migliaia di anni fa i mastri birrai volessero promuovere la propria birra tra la popolazione… nulla di nuovo sotto il sole, insomma.
In Egitto, la birra era talmente importante che veniva usata come moneta di scambio e come parte della paga dei lavoratori. Si dice che i costruttori delle piramidi ricevessero razioni di birra quotidiane come parte del salario. Non sorprende quindi che siano stati trovati geroglifici e affreschi raffiguranti la produzione e la consumazione di birra. Per gli egizi, la birra (zythum) era un alimento nutriente oltre che ricreativo, al punto che veniva data anche ai bambini in forma diluita. Questa valenza nutrizionale (la birra come “pane liquido”) tornerà anche più avanti nella storia.
Curiosità dall’età classica e medievale
Proseguendo nel tempo, arriviamo all’epoca romana, dove però la birra (chiamata cervisia in latino) era guardata un po’ con disprezzo dalle élite romane, che preferivano di gran lunga il vino. La cervisia era considerata la bevanda dei popoli barbari del nord. Infatti furono i Celti, i Germani e le genti nordiche a tramandare l’arte birraria attraverso i secoli bui fino al Medioevo. E qui troviamo alcuni aneddoti degni di nota:
Nel Medioevo, la birra divenne fondamentale in Europa settentrionale. Era consumata quotidianamente da tutte le classi sociali, anche perché spesso l’acqua non era potabile: la bollitura nel processo di birrificazione e le proprietà antisettiche (ancora ignote allora) rendevano la birra più sicura dell’acqua. Non a caso, in quel periodo in molte regioni la birra era più popolare dell’acqua stessa come bevanda focus.it. Monaci e monasteri perfezionarono la produzione – dobbiamo a loro ad esempio l’introduzione massiccia del luppolo come conservante e aromatizzante.
Una figura chiave fu Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179), una badessa tedesca che nei suoi scritti descrisse per prima le virtù conservanti del luppolo nella birra. Si potrebbe dire che fu una delle prime “birraie” documentate a favore dell’uso del luppolo. A proposito di ruoli femminili: i primi mastri birrai erano donne. Nel Medioevo, la produzione casalinga di birra era spesso affidata alle donne, che preparavano la “ale” per il consumo familiare. In Inghilterra esisteva la figura dell’ale-wife, letteralmente “moglie della birra”, colei che produceva birra e la vendeva in casa propria. Col tempo, la professione si mascolinizzò e le alewife scomparvero, ma oggi stiamo assistendo a un ritorno: sempre più donne intraprendono la professione di mastra birraia, recuperando quell’antica tradizione femminile hopskin.it.
Un aneddoto curioso medievale riguarda la cosiddetta “paura del boccale vuoto”. Pare che già nei secoli scorsi si fosse diffusa la consapevolezza di un’insolita fobia: il timore di rimanere senza birra nel bicchiere. Questa paura oggi ha un nome scientifico scherzoso: cenosillicafobia, dal greco kenos (vuoto) e silicon (vetro) – insomma, la fobia del bicchiere vuoto focus.it. Ovviamente è più una battuta da pub che una vera patologia, ma fa sorridere pensare che qualcuno l’abbia formalizzata. Dite la verità: anche voi avete quell’amico che non lascia mai il boccale vuoto prima di ordinarne un altro!
Passiamo alle leggi e regolamenti particolari. Nel 1516 in Baviera fu promulgata la famosa Reinheitsgebot, la Legge di Purezza della birra, che decretava che la birra potesse essere prodotta solo con tre ingredienti: acqua, orzo e luppolo (a quei tempi non sapevano dei lieviti). Questa legge – nata per garantire qualità e prezzo equo – è spesso considerata il più antico regolamento alimentare ancora in vigore al mondo. È curioso pensare che la birra abbia avuto una tutela legislativa così rigorosa mezzo millennio fa. La Reinheitsgebot è tuttora motivo di orgoglio in Germania, anche se nel tempo è stata aggiornata.
Non tutte le leggi sulla birra però erano così serie e nobili. Ne esistono alcune decisamente assurde. Ad esempio, sapevate che in Russia la birra è stata considerata legalmente una bevanda analcolica fino al 2011? Sembra incredibile, ma è vero: prima di quell’anno, qualunque bevanda con meno del 10% di alcol (birra inclusa) in Russia non veniva classificata come alcolica, bensì come prodotto alimentare generico it.rbth.com. Ciò significava vendita libera ovunque (chioschi, stazioni di servizio) e nessuna restrizione come per vodka o vino. Solo nel 2011 il governo russo ha deciso di riclassificare la birra come bevanda alcolica, introducendo divieti di vendita notturna, nei luoghi pubblici e restrizioni pubblicitarie. Questa “anomalia” russa derivava da una bizzarra eredità burocratica: nella classificazione internazionale di Nizza, la birra era elencata separatamente dagli alcolici, e i russi non si preoccuparono di aggiornarla per decenni. Immaginate: per anni una vodka era alcolica ma una birra da 8% no!
Anche negli Stati Uniti troviamo leggi a dir poco singolari sulla birra (molte risalenti a vecchi regolamenti locali mai aboliti). Qualche esempio: in Alaska è illegale dare birra ad un alce giornaledellabirra.it. In Carolina del Nord un’ordinanza proibiva di servire birra e pretzel contemporaneamente giornaledellabirra.it. In Missouri esiste (o esisteva) il divieto di sedersi sul marciapiede con un secchio di birra giornaledellabirra.it. E in Oklahoma le birre con gradazione superiore al 4% un tempo non potevano essere vendute fresche (dovevano essere temperatura ambiente) per scoraggiarne il consumo immediato. Molte di queste leggi sono talmente strampalate che raramente vengono applicate, ma restano nei codici come curiosità giuridiche. Un’altra: in Ohio una legge (ora abolita) vietava di far ubriacare i pesci col whisky – non birra, ma comunque indica il livello di assurdità di certi provvedimenti aneddotici.
Incidenti storici e aneddoti incredibili
La storia della birra annovera eventi davvero fuori dal comune, a volte tragicomici. Uno dei più famosi è il London Beer Flood, ovvero la “inondazione di birra di Londra”. Il 16 ottobre 1814 accadde che a Londra, nel birrificio Meux & Co. a Tottenham Court Road, esplose una gigantesca cisterna di fermentazione contenente oltre un milione di litri di birra scura focus.it. L’enorme onda di birra travolse le pareti del birrificio e fuoriuscì in strada come uno tsunami alcolico, abbattendo edifici in un quartiere povero (St. Giles) e purtroppo causando anche vittime: si contarono 9 morti annegati o schiacciati dal crollo di strutture. Sembra uno scherzo macabro, ma è tutto vero, confermato dai giornali dell’epoca. La città si trovò con fiumi di porter (birra scura) che scorrevano lungo le vie; c’è persino il resoconto di persone che correvano con secchi per raccoglierne quanta più possibile prima che si perdessero nelle fogne. Il birrificio fu portato in tribunale per danni, ma incredibilmente l’evento venne considerato un “atto di Dio” (forse perché così inusuale) e l’azienda non fu ritenuta colpevole. Resta uno degli eventi più assurdi legati alla birra: immaginate la scena di una “marea birrosa” in una città! Ancora oggi, il London Beer Flood è ricordato come un pezzo di folklore londinese e ammonimento sulle pressioni nei tini di fermentazione.
Un altro evento curioso risale al 1855 a Milano: durante una festa all’Arena Civica, la fabbrica di birra dell’austriaco Von Wünster organizzò fontane pubbliche che distribuivano birra gratis. L’iniziativa ebbe così successo (e caos) che la folla si accalcò e la cosa degenerò in rissa generale per accaparrarsi la birra; dovette intervenire persino l’esercito austriaco per ristabilire l’ordine. Un episodio che dimostra come offrire birra illimitata alla popolazione possa sfuggire di mano!
Tra i personaggi leggendari legati alla birra, va citato Gambrinus. Sicuramente avrete visto la figura di Re Gambrinus su qualche boccale o etichetta: è un re leggendario considerato il patrono ufficioso della birra. Gambrinus – la leggenda varia – sarebbe stato un re fiammingo o forse nientemeno che Jan Primus (Giovanni I, duca di Brabante nel XIII sec.), noto per la sua gioia nel bere e far festa. La tradizione lo incoronò “re della birra” e il suo nome è divenuto simbolo stesso della bevanda. Anche se Gambrinus non è un santo ufficiale, in alcune storie si dice brindasse con il diavolo per ottenere la ricetta della birra perfetta. Insomma, una figura a metà tra storia e mito che testimonia quanto la birra fosse amata nei secoli scorsi al punto da inventarle un nume tutelare giocoso.
Meno allegro ma curioso: a New York nel Proibizionismo (anni ’20 del Novecento) alcuni contrabbandieri di alcol aggiungevano sostanze tossiche alla birra clandestina per aumentarne la gradazione o il sapore, causando numerosi casi di avvelenamento. La “bathtub beer” (birra da vasca da bagno) dell’era proibizionista era spesso di pessima qualità e a volte pericolosa. Questo fa capire perché appena finito il Proibizionismo la gente tornò a produrre birra “vera” con sollievo generale.
In ambito più leggero, sapete qual è la birra più costosa al mondo? Si tratta di un’esclusiva birra belga, la Vieille Bon Secours, venduta solo al Beer-drome di Londra. Una bottiglia da 12 litri costa circa 780 dollari focus.it. È considerata una rarità per collezionisti più che per bevitori casuali. E a proposito di costi, fa sorridere il Guinness dei Primati: un tale John Evans è entrato nel record per aver tenuto in equilibrio sulla testa 237 pinte di birra contemporaneamente focus.it. Forse non è un dato storico “rilevante”, ma sicuramente una curiosità degna di nota.
Folklore e usanze birrarie nel mondo
Oltre ai fatti storici, esiste un intero mondo di usanze folkloristiche e credenze legate alla birra. Eccone alcune:
- In certe culture nordiche antiche, si usava brindare “alla maniera vichinga” bevendo dalle corna di animali. Oggi è più scena da festival revival, ma in passato bere idromele o birra nel corno era segno di virilità e appartenenza a un clan guerriero.
- Un’usanza superstiziosa diffusa in vari paesi europei: non incrociare mai i boccali durante un brindisi. Si dice porti sfortuna. Allo stesso modo, in alcune zone d’Italia si crede che versare la birra con la mano sinistra porti male francescoselicato.it. Queste superstizioni fanno sorridere ma c’è chi ancora ci bada.
- Avete mai notato che in Germania molti cimiteri hanno una fontanella… di birra? In Baviera, vicino ad alcuni monasteri birrai, era tradizione che i monaci defunti venissero onorati versando birra sulle loro tombe. Oggi la fontanella di birra al cimitero è più una leggenda metropolitana, ma in passato la birra era usata anche in rituali simbolici, ad esempio versarne un po’ a terra per rendere omaggio agli spiriti (tradizione condivisa anche in altre culture con liquori).
- Nel folklore anglosassone esiste la figura del Beer Fairy: una sorta di “fata della birra” che, scherzosamente, si invoca quando spunta magicamente un’altra birra quando pensavi di aver finito le scorte. È chiaro che è più un inside joke tra bevitori.
- Ci sono feste nazionali dedicate alla birra: la più famosa è l’Oktoberfest a Monaco di Baviera, ma anche la Festa della Birra di Qingdao in Cina è un evento colossale (un retaggio della presenza tedesca a Tsingtao, che lasciò in eredità la birreria e la passione locale per la “pijiu”, la birra). Molti paesi hanno la propria “giornata della birra”: ad esempio l’International Beer Day (primo venerdì di agosto) nato negli USA e ora celebrato un po’ ovunque, oppure in Islanda celebrano Bjórdagurinn il 1º marzo, anniversario della legalizzazione della birra nel 1989 (sì, l’Islanda aveva vietato la birra dal 1915 al 1989!).
- E che dire del celebre “beer pong”, gioco goliardico inventato nei college americani dove si lanciano palline da ping-pong in bicchieri di birra dell’avversario? Oggi è diffuso in tutto il mondo come passatempo da festa, al punto che esistono tornei internazionali di beer pong. Una modernissima usanza folkloristica legata alla birra! Per approfondire, leggi Beer pong: cos’è e come si gioca.
Conclusione
Abbiamo attraversato millenni di storia birraria scoprendo curiosità e fatti poco noti: dalla birra delle origini considerata dono degli dèi, passando per uno tsunami di birra londinese e per leggi assurde come la birra “non alcolica” della Russia, fino a giungere a miti e riti folkloristici dei giorni nostri. Queste storie curiose ci mostrano quanto la birra sia intrecciata con la civiltà umana in modi inaspettati: ha ispirato leggende, causato disastri, unito comunità in festa e generato persino fobie buffe.
Conoscere questi aneddoti ci fa apprezzare ancora di più la nostra pinta: ogni sorso racchiude un’eredità storica sorprendente. Quindi, la prossima volta che solleverete il boccale, ricordate che state partecipando a una tradizione millenaria fatta di monaci medievali, regine sumere, contadini festanti e, perché no, anche di qualche alce assetato in Alaska! Prost, cheers, cin cin – qualunque sia la lingua, brindiamo alla birra e alle sue storie senza tempo.
Domande frequenti (FAQ)
Qual è l’episodio più strano accaduto con la birra?
Probabilmente il London Beer Flood del 1814, quando a Londra un enorme serbatoio di birra esplose e riversò per strada circa 1,4 milioni di litri di porter focus.it. La birra inondò un quartiere, distrusse edifici e causò 9 vittime affogate. Sembra una leggenda urbana, invece è storia vera documentata. Un altro episodio bizzarro: fino al 2011 in Russia legalmente la birra non era considerata alcolica e si vendeva come fosse acqua it.rbth.com.
La birra è stata davvero inventata dalle donne?
Possiamo dire che le prime birraie erano donne. Nell’antichità e nel Medioevo fare la birra in casa rientrava tra le mansioni femminili. In epoca medievale, ad esempio, esistevano le alewives in Inghilterra che producevano e vendevano birra artigianale domestica hopskin.it. Col tempo la produzione è passata agli uomini (soprattutto con l’industrializzazione), ma storicamente il contributo femminile alla nascita della birra è stato fondamentale. Oggi molte donne stanno tornando protagoniste come mastri birrai.
Esistono davvero fobie legate alla birra?
In maniera scherzosa sì. La cenosillicafobia è definita come la “paura del bicchiere di birra vuoto” focus.it. Ovviamente non è riconosciuta come fobia clinica, è più un termine spiritoso usato tra gli appassionati per indicare l’ansia di restare senza birra durante una serata. A parte questo, non risultano altre fobie specifiche legate alla birra documentate scientificamente.
Quali sono le leggi più assurde sulla birra nel mondo?
Ce ne sono diverse. In alcuni stati USA ci sono vecchie leggi ancora formalmente valide, ad esempio in Alaska è proibito dare birra agli alci giornaledellabirra.it, in North Dakota era illegale servire birra con i pretzel giornaledellabirra.it, in Alabama non si possono vendere bottiglie di birra oltre 16 once (circa 473 ml) giornaledellabirra.it. In Russia, come detto, fino al 2011 la birra non era regolamentata come alcolico it.rbth.com. In Indonesia ufficialmente la birra è vietata nei minimarket (essendo paese a maggioranza musulmana). Fortunatamente molte di queste leggi strambe sono poco applicate o già abolite, ma restano curiosità divertenti.
Qual è una curiosità storica poco nota sulla birra?
Eccone un paio: 1) La prima “pubblicità” di birra risale a 6000 anni fa: un’iscrizione su tavoletta ad Ebla (Siria) che reclamizzava la birra locale focus.it. 2) Nel 1854 ad Edimburgo fu inventata la prima carbonazione artificiale della birra, da William Murdock, precorrendo i moderni metodi per rendere la birra più frizzante. 3) Nel 1977, durante il blackout di New York, la fabbrica della Budweiser regalò birra ai cittadini rimasti senza elettricità, creando praticamente un party generale in strada. Insomma, la storia della birra è piena di chicche sorprendenti!
tl;dr
La birra vanta una storia millenaria ricca di curiosità: nata in Mesopotamia 7.000 anni fa, era considerata un dono divino. Nel Medioevo, più sicura dell’acqua, era prodotta spesso da donne. Eventi come il London Beer Flood (1814) e leggi bizzarre, come la birra “analcolica” in Russia fino al 2011, ne segnano la storia. Oggi, feste come l’Oktoberfest e usanze come il beer pong celebrano la sua eredità culturale.
Articolo fantastico! Non avevo idea che la birra avesse una storia così ricca e piena di aneddoti curiosi. Il London Beer Flood è incredibile, sembra una storia inventata! Grazie per aver condiviso, lo consiglierò agli amici appassionati di birra.
Davvero interessante, soprattutto la parte sulle alewives e il ruolo delle donne nella birrificazione. Mi chiedo però: esistono birre moderne che riprendono le antiche ricette sumere? Sarebbe curioso provarle!
@BirraLover92: Buona domanda! Ho letto su BeerAdvocate che alcuni birrifici sperimentali, come Dogfish Head, hanno provato a ricreare birre sumere basandosi su antiche ricette. Non sono sicura se siano disponibili in Italia, ma vale la pena cercare!
Bel pezzo, ma sono un po’ scettico sulla storia della birra come moneta in Egitto. Non rischia di essere un’esagerazione? C’è qualche fonte archeologica precisa che lo conferma? Comunque, la parte sul Reinheitsgebot è stata illuminante!
Grande articolo, complimenti! La storia di Gambrinus mi ha fatto ridere, sembra quasi un personaggio da fumetto. Per chi vuole approfondire il folklore birrario, consiglio il sito Craft Beer & Brewing. Continuate così, sempre un piacere leggervi!